Solea vulgaris
Corpo piatto ovaliforme allungato e con la testa sul lato destro. La pelle è ricoperta di squame rettangolari e munite marginalmente di spine minuscole. Gli occhi sono piccoli e quello dorsale è più avanzato. La narice anteriore si apre all’estremità di un corto tubicino ripiegato all’indietro. La bocca è piccola ed arcuata. La pinna dorsale inizia a metà strada tra occhio dorsale e muso terminando al primo raggio della caudale. La caudale è spatolata con margine arrotondato, le pettorali sono piccole ed asimmetriche, più piccola quella del lato cieco. Il lato oculare è bruno grigiastro, con macchie più scure variamente disposte e più o meno appariscenti. Il lato cieco è bianco. Comune su tutte le coste italiane. È una specie bentonica che frequenta fondi fangosi e arenosi. Si cattura con reti a strascico su fondali di sabbia e fango. Può superare i 30 cm. Carne delicata e molto ricercata. Presenta una lisca, centrale, ben identificabile, seguendo la quale è possibile ricavare due filetti, dorsale e ventrale. Le lische presenti sui margini laterali sono ben distinguibili ed agevoli da separare.
Basso contenuto in grassi (1,4%) ed ottimo apporto in proteine (16,9%)Tra gli acidi grassi saturi il più rappresentativo è stato l’’acido palmitico con il 16,5%. Tra i monoinsaturi l’’acido oleico è quello ritrovato in concentrazioni maggiori con il 9,5%. Infine tra gli acidi grassi polinsaturi quelli maggiormente presenti sono EPA e DHA con il 6,9% e oltre il 16,9% rispettivamente. Il rapporto ω 6/ω 3 è 1 a 10.
- Omega 3 – 30%
- Omega 6 – 3%
- Polinsaturi 39%
- Saturi 30%
- Monoinsaturi 17%
- Gennaio
- da Settembre a Dicembre